“Lasciatemi divertire”

di Igor Francescato

Trasposizione e libero adattamento ad opera teatrale dell’omonina poesia di Aldo Palazzechi

PERSONAGGI

Scrittore

Uomo elegante

Attore 1

Attore 2

Attore 3

Attore 4

Attore 5

Attore 6

ATTO UNICO

SCENA UNICA

La scenografia è composta da un telo nero sullo sfondo, pavimento di legno scuro, decine di lettere dell’alfabeto appese in modo invisibile sullo sfondo, colorate, di vari materiali, forme e dimensioni e qualche parola: BROOMM!!! FSHHHHHHH, VEEEEELOOOOCITAAAAA, F U T U R U M O R I S M O (ben in vista, ad altezza uomo), AHAHAHAHAHAHAHAHAH!!! SSSSSSSTTTTTTTT, ZIT! BUFFF, SPLASH, TONF, ZZZZZZZIPPPP, CRASHHHHHHH. Sul pavimento lettere bianche di plastica e polistirolo sparse dappertutto. Al centro un tavolo di vetro trasparente con due seggiolini senza schienale. A destra rispetto al tavolo è appesa, un po’ storta, una grande lavagna pulita. L’illuminazione è calda, uniforme e dall’alto con qualche punto luce su alcune parole e lettere. Ai due capotavola siedono due signori, uno è vestito strano, con camicia fantasy, gilet variopinto, papillon nero e pantaloni neri, l’altro in raffinato gessato. Lo strano scrive eccitatamente con pennarello nero grosso, su fogli bianchi, gettando via i fogli una volta riempiti, l’altro lo osserva Tutti i personaggi sono microfonati e la loro voce è amplificata in sala, ma la voce dei sei attori subirà una eco di qualche secondo. Quattro personaggi, vestiti casual, sono seduti tra il pubblico in sala, agli estremi quattro angoli della platea. Due sono nascosti dietro le quinte, anch’essi vestiti casual. Quando si apre il sipario lo scrittore sta scrivendo furiosamente e l’altro lo contempla.

ATTORE 1 (è seduto in fondo, al centro della platea, si alza improvvisamente in piedi, guardando nel vuoto di fronte a sè, mani lungo i fianchi, muovendo il viso dopo due secondi)

: Tri, tri tri!

ATTORE 2 (mentre eccheggia in sala la voce dell’attore 1 si alza dal posto, nell’estremo angolo destro a metà sala, si alza in piedi, con lo stesso atteggiamento dell’altro):

Fru fru fru!

ATTORE 3 (si alza dalla prima fila, al centro, si comporta come gli altri ma parla cantilenando):

uhi uhi uhi

ATTORE 4 (è all’estremità sinistra, a metà della sala, anch’egli si alza d’improvviso, si comporta come il precedente,  come a rispondergli a verso):

Ihu ihu ihu!

Dopo aver terminato la loro parte, i quattro raggiungeranno con comodo il palco e si metteranno a giocare con le lettere, ad ammirarle, a tirarle tra di loro.

UOMO ELEGANTE (alzandosi in piedi, agitando le braccia e rivolgendosi al pubblico, beffardo):

il poeta si diverte, pazzamente, smisuratamente. Non lo state ad insolentire, lasciatelo divertire, poveretto, queste piccole corbellerie sono il suo diletto.

SCRITTORE (smette per un attimo di scrivere, alza la testa dal foglio e guardando davanti a sè, con fare beffardo, muovendo la testa)

: Cucù, rurù!

ATTORE 5 (appare di fronte allo scrittore, dall’altra parte del palco, fa un paio di passi strampalati per apparire al pubblico, accompagnando le parole con un gesto con la mano destra sul naso, tipo “maramaeo”, protendendo le labbra, guardando verso lo scrittore)

: Rurù, cucù!

SCRITTORE (rispondendo per versi, divertito):

Cuccuccurucù!

UOMO ELEGANTE (guardando sdegnato lo scrittore, con fare serio, inarcando le sopracciglia):

Cosa sono queste indecenze? Queste strofe bisbetiche?

Viene tolto l’effetto eco dai microfoni degli attori.

ATTORE 6 (compare d’improvviso dal lato sinistro del palco, all’opposto dell’attore 5, guardando l’uomo elegante, aprendo le braccia in senso di evidenza):

Licenze!

ATTORE 5 (con gli stessi modi del precedente):

Licenze!

SCRITTORE (rivolto all’uomo elegante):

Licenze poetiche! Sono la mia passione!

TUTTI GLI ATTORI (due volte, la seconda sommessa, intonando un canto e ballando giocosamente intorno al tavolo, calciando e tirando le lettere che trovano sul pavimento):

Farafarafarafa!
Tarataratarata!
Paraparaparapa!
Laralaralarala!

SCRITTORE (mentre gli attori ripetono la seconda volta, alzando le braccia, equivoco):

Sapete che sono?
Sono robe avanzate, non sono grullerie, sono la... spazzatura delle altre poesie!

Lo scrittore si alza, va verso la lavagna e comincia a scrivere “BILOBILOBILOBILO”, mentre l’uomo elegante lo esserva incuriosito. Gli attori si fermano dove si trovano, e si guardano tra ti loro mentre pronunciano la parte.

TUTTI GLI ATTORI (da fermi, guardando lo scrittore, in coro):

Bilobilobilobilo!

SCRITTORE (girandosi):

Blum!

TUTTI GLI ATTORI (ancora, ma più lentamente, guardando lo scrittore, in coro):

Bilobilobilobilo!

Lo scrittore intanto scrive sulla lavagna “FILOFILOFILOFILO”.

SCRITTORE (risponde girandosi):

Blum!

TUTTI GLI ATTORI (verso l’uomo l’uomo elegante, che fa un segno di disappunto):

Filofilofilofilo!

SCRITTORE (risponde guardandolo):

Flum!

ATTORI 1, 2 e 3:

Bilolù!

ATTORI 4, 5 e 6:

Filolù!

SCRITTORE (pulendosi le mani dal gesso e ritornando al tavolo, guardando il pubblico):

U!

Tutti gli attori riprendono a ballare e ad agitarsi cantando ” Bilobilobilobiloooooo”, “Filofilofilofilooooo”! Poi si siedono sul pavimento attorno alla sedia dello scrittore.

SCRITTORE (guardando l’uomo elegante):

Non è vero che non voglion dire, voglion dire qualcosa.

(ammiccando all’attore che gli sta vicino)

Voglio dire... come quando uno si mette a cantare senza saper le parole.
(con stizza) Una cosa molto volgare. (sicuro) Ebbene, così mi piace di fare!

Lo scrittore torna alla lavagna e scrive grandi le vocali A E I O U.

ATTORE 1 (spalancando la bocca, tenendo lungo):

Aaaaaaaaaa!

ATTORE 2 (cominciando mentre l’1 continua):

Eeeeeeeee!

ATTORE 3 (di seguito, continuando sopra gli altri):

Iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

ATTORE 4 (di seguito, continuando sopra gli altri):

Ooooooooooooo!

ATTORE 5 (di seguito, continuando sopra gli altri):

Uuuuuuuuuu!

ATTORE 6 (secco, forte):

A!

ATTORE 1 (subito dopo, secco, forte):

E!

ATTORE 2 (subito dopo, secco, forte):

I!

ATTORE 3 (subito dopo, secco, forte):

O!

ATTORE 4 (subito dopo, secco, forte):

U!

UOMO ELEGANTE (incalzante, rivolto allo scrittore):

Ma giovinotto, diteci un poco una cosa, non è la vostra una posa, di voler con così poco tenere alimentato un sì gran foco?

Lo scrittore, mentre l’uomo elegante parla, ritorna alla lavagna e scrive cose incomprensibili.

SCRITTORE (subito e serio):

Huisc... Huiusc...

ATTORE 1 (guardando l’uomo elegante, serio):

Huisciu...

ATTORE 2 (guardando l’uomo elegante, serio):

Sciu sciu...

ATTORE 3 (guardando l’uomo elegante, serio):

Sciukoku...

ATTORE 4 (guardando l’uomo elegante, serio):

Koku koku...

ATTORE 5 (guardando l’uomo elegante, serio):

Sciu...

ATTORE 6 (guardando l’uomo elegante, serio):

Ko...

SCRITTORE (guardando l’attore 6, serio):

Ku!

UOMO ELEGANTE (con fare arrendevole):

Come si deve fare a capire? Avete delle belle pretese, sembra
ormai che scriviate in giapponese!

Nel frattempo lo scrittore ritorna a sedere al suo posto, circondato dagli attori seduti per terra.

SCRITTORE (rispondendo, serio):

Abì, alì, alarì!

TUTTI GLI ATTORI (verso l’uomo elegante, in coro):

Ririririri!

SCRITTORE:

Ri.

Ora lo scrittore si rivolge a bassa voce agli attori, ai quali dice qualche cosa, tipo “Birobirobiro”, “Rububu”,

“Scisciusciù”, e loro ripeteno man mano in un coro sommesso.

UOMO ELEGANTE (con compiacimento, rivolto al pubblico):

Lasciate pure che si sbizzarisca, anzi, è bene che non lo finisca, il divertimento gli costerà caro: gli daranno del somaro!

SCRITTORE (sempre rivolto agli attori, cantilenando):

Labala!

TUTTI GLI ATTORI (in coro cantilenando):

Falala!

SCRITTORE (cantilenando):

eppoi Lala!

ATTORE 1 e 2 (cantilenando):

Lalala!

ATTORE 3 e 4 (cantilenando):

Lalalala!

ATTORE 5 e 6 (cantilenando):

Lalala!

Lo scrittore continua il gioco con gli attori, sommesamente.

UOMO ELEGANTE (contemplando il gruppetto):

Certo è un azzardo un po' forte scrivere delle cose così, che ci sono professori, oggidì, a tutte le porte.

SCRITTORE (si rivolge incuriosito verso l’uomo elegante e scoppia in una fragorosa risata, seguito in coro dagli attori):

Ahahahahahahahahah!
Ahahahahahahahahah!
Ahahahahahahahahah!

Mentre tutti gli attori stanno ridendo di gusto, lo scrittore si alza lentamente, passa davanti al tavolo guardando l’uomo elegante, gli gira attorno e va verso il fondale.

SCRITTORE (guardando l’uomo elegante):

Infine, io ho pienamente ragione, i tempi sono cambiati, gli uomini non domandano più nulla ai poeti
(guardando la platea): e lasciatemi divertire!

Così facendo stacca dal fondale la scritta F U T U R U M O R I S M O, se la mette sotto braccio e, con un sorriso beffardo, mentre gli attori si alzano, ridacchiano e si mettono a calciare e giocare con le lettere del pavimento e intonano filastrocche tipo “BILOBILOBILOBILO, LALALALALA, KOKOKOKOKU, TARAFARAFARAFA”, lo scrittore scende dal palco, seguito dallo sguardo incredulo dell’uomo elegante e si avvia felice verso l’uscita della sala.

SIPARIO

Scritto nel 2005 come esercitazione scolastica, materia italiano (frequentavo l’Istituto Cine – TV Roberto Rossellini di Roma)

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