Igor Francescato Blog

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ER MONNO INTORNO – L’Angelo dei saponi

“Dopo questa giornata che mi ha fatto pensare, voglio farmi una doccia senza farmi del male. No non c’e’ soluzione, quasi quasi mi faccio il sapone…”  (Sandro Curatolo)

L’impronta che lascerò sul pianeta Terra, sur Monno insomma, vorrei utopicamente che fosse biodegradabile. La mia impronta, quando non sarò più un Igorello fisico, vorrei che se ne andasse via con me, senza far trovare, a quelli dopo di me, un Monno più sporco di quello che ho trovato io. Pare facile ma, oggigiorno qui, su questo nostro pianeta verde e azzurro, praticamente impossibile è. Vi spiego perché. Anzi lo sapete già: l’uomo, la donna, i vecchietti, i piccoletti, i militari, tutti quanti insomma, tutti quanti noi inquiniamo.

Ognuno di noi, ogni giorno, produce grandi quantità di spazzatura nociva. Nevvero ogni giorno produciamo anche un po’ di cacca, che a dir il vero è la cosa più ecologica che sappiamo involontariamente fare. Volontariamente possiamo fare qualcosa, anzi molto, ma siamo distratti, disinformati, e troppo spesso siamo consumatori inconsapevoli: non sappiamo, non vogliamo sapè, non so cheffà, ma vaammorìamazzà, ma no xe possibie! Insomma a noi, der nostro Monno, nun ce ne frega… (fate play qui sotto)

…dell’impatto che ogni cosa che usiamo quotidianamente ha per l’umanità e animalità tutta.

Spaventato quindi dall’idea agghiacciante che un mio pro-pronipote, in gita con la famiglia sul litorale di Ostia, tirando su sabbia per far il castelletto al figlioletto, ritrovi il flacone de plastica del sapone liquido che usavo per lavarme, decenni prima. Beh ecco, sarà per l’educazione etica che ho ricevuto da ceo, sarà che me piase risparmià denaro e ambiente, sarà che sono controcorrente, sarà che in questo Monno non me riconosco pé niente, sarà pure che ogni tanto me lavo, ma io il sapone da me lo voglio imparare affà!

Il momento è poi giunto. Un bel giorno dell’estate scorsa ho incontrato un gruppo di “persone resilienti”, una piccola comunità che si produce le cose da sé, con cura della terra e degli esseri viventi. Sul web si chiamano Pelèb “Piccolo e lento è bello” e questa è la loro pagina su Fb. Insomma accade che, invitato da Aronne Musumeci, ero a pranzo dai Pelèb, a casa di Tina: c’era chi aveva portato le verdure bio del proprio orto, c’era chi aveva fatto e condiviso il pane in casa, c’era il ceramista, il giornalista, l’attrice, la danzatrice, e c’era lui, l’Angelo che sapeva fare il sapone! Angelo Campanaro si fa il sapone in casa da anni: fa saponette per le mani, sapone liquido per il corpo, sapone-detersivo per lavar i panni, coltiva un orto bio-naturale (vedi la puntata “Orto mio orto bio”), da cui prende anche i profumi per i suoi detergenti e soprattutto Angelo è una bella persona.

L'Angelo dei saponi

L’Angelo dei saponi

Angelo produce in casa tutto con pochi semplici ingredienti. Ben, penso, xe la persona giusta par mi! Mi appunto gli ingredienti che servono e quando ci incontreremo per fare il sapone da lui: sarà sabato 18 giugno 2016 alle 10.12!

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Il sapone stagionato fatto in casa da Angelo Campanaro

Flashback. Il mio precedente contatto con il mondo dei detergenti fai da te è stato quando, alla fiera romana “Più libri più liberi” (era nel 2009), in una bancherella ho trovato “Guida ai detersivi bioallegri”, un utilissimo manuale pieno di buon senso, di esperienze personali e di consigli, per far conoscere i composti chimici e cosa si cela nei detergenti industriali, per imparare a fare a meno del superfluo e del nocivo e per per far da sè i detersivi in modo ecologico. Il libro, scritto da Maria Teresa De Nardis, è un’iniziativa del gruppo “Mondo Nuovo” e questo è il loro sito pieno di consigli bioallegri. Ebbene questo è stato il mio inizio ner monno dei detersivi ecologici! Dalla guida ho imparato molto, ma, ad esser sincero, ho messo in pratica poco: dovevo incontrare Angelo! Così sia, così fu!

“Fare il sapone in casa è per certi versi una scelta analoga al prepararsi da mangiare. Questo perché anche i detergenti e i cosmetici, come accade per gli alimenti, vengono assorbiti dall’organismo seppure attraverso l’epidermide. E così come oggi si preferisce sempre di più alla preparazione domestica l’acquisto di cibi precotti o surgelati, allo stesso modo si è perduta l’abitudine a preparare in casa saponi e cosmetici” (da Terranuova.it).

Quella citata è la premessa di un interessante articolo sul sapone fai da te, che v’invito a leggere qui. Come dice Terranuova abbiamo perso l’abitudine di farci le cose in casa, e io aggiungo che ci siamo dimenticati  quanto può essere divertente per noi ed ecologico per l’ambiente farle!

Abbiamo dimenticato che le cose fatte dai nostri nonni in casa erano salutari e naturali, o come si dice oggi “ecosostenibili”. Inventando 1000 scuse diverse, oggi preferiamo comprare che fare e spesso compriamo e usiamo su di noi e poi riversiamo sulla terra, cose di una nocività incredibile!

Orbene eccomi a casa di Angelo, immersa nel verde di Genazzano, proprio nel periodo in cui è ospite Austria, arrivata dal Venezuela con Aronne e le loro due bimbe. Nella campagna di Nirgua (nello stato di Yaracuy), tutta la famiglia viveva coltivando l’orto in Permacultura e auto producevano sapone, deodorante, dentifricio, pomate ed unguenti vari.

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Austria “Autily” Silva

Ben, ora si comincia sul serio! Ma ricordate che la soda caustica, nome commerciale dell’idrossido di sodio, è un minerale altamente corrosivo e ustionante.

“La SODA CAUSTICA se viene a contatto con la pelle e le mucose provoca ustioni profonde. Se ingerita, anche in soluzione con un liquido, può provocare ferite gravissime” (tratto da questo articolo su come usare la soda caustica senza rischi).

Come dice Angelo nel video, prima di cominciare, ricordate di tenere a portata di mano una soluzione di una parte d’aceto diluito in 10 parti d’acqua: l’aceto è un neutralizzatore naturale della soda. E così consiglia il blog Un amore di sapone:

“In caso di contatto accidentale del materiale caustico con la pelle, lavate con abbondante acqua corrente fredda;  in caso di contatto con gli occhi lavate solo con abbondante acqua corrente e consultate subito un medico. In caso di ingestione di materiale caustico recatevi immediatamente al Pronto Soccorso più vicino”.

I contenitori in cui va a finire la soda caustica devono essere idonei, va benissimo ad esempio l’acciaio inossidabile, non vanno bene il legno e l’alluminio.

Ora indossate i guanti e gli occhiali protettivi e teneteli per tutta la preparazione del sapone.

soda-caustica-guanti-e-occhiali-protettiviPrima di cominciare, decidete l’olio o quali olii volete usare, quale profumazione volete ottenere, quale consistenza e quanta schiuma volete dal vostro sapone. La ricetta fatta con Angelo, mi ha fatto ottenere un sapone così:

Le 2 pezze di sapone prodotte con la ricetta di Angelo

Le due pezze di sapone prodotte con la ricetta di Angelo

E’ venuto un sapone dal profumo delicato di oliva (la profumazione al bergamotto con il tempo è scomparsa), sgrassante e adatto alle pelli grasse, che fa una schiuma abbondante e che io uso regolarmente da mesi per lavarmi le mani e, come si è visto nel video, pure per farmi la doccia! 😉

Le saponette della ricetta di ANgelo

Le saponette della ricetta di ANgelo

Rispetto alle 3 saponette usate per la comparazione e cioè:

  1. una saponetta semi-artigianale alla lavanda, dal peso di 125 gr. e pagata 2 €

  2. una saponetta commerciale di 100 gr. pagata 1 €

  3. una saponetta commerciale di 100 gr. pagata 70 centesimi

Il sapone della ricetta di Angelo mi è costato MENO delle prime due saponette commerciali! Per la precisione ogni saponetta da 100 grammi mi è costata 1,03 Euro.

Ricapitolo con una foto gli ingredienti usati:

gli ingredienti della ricetta de L'Angelo dei saponi

ed ecco le quantità della ricetta con i costi delle materie: Grazie ad Angelo ho capito che FAR IL SAPONE DA SE’ COSTA MENO A ME E ALL’AMBIENTE! E anche che il sapone che fo in casa è sempre più salutare del sapone industriale.

Per i prodotti industriali inoltre, spesso non si tiene conto degli incredibili costi secondari della produzione. Spesso non si considera che, nel prezzo del prodotto comprato, NON sono compresi il costo e l’impatto ambientale, che paghiamo tutti. Oltre agli ingredienti e al costo dei loro reperimento (senza contare QUALI ingredienti vengono usati, spesso nocivi alla salute), ci sono il costo dell’imballaggio e quello del suo smaltimento. C’è il costo ambientale del trasporto fino al negozio sotto casa. C’è l’inquinamento che (quasi) tutti i prodotti commerciali causano dopo l’uso.

Questo video spiega per esempio qual’è il costo ambientale della produzione delle bottiglie d’acqua minerale che abitualmente compriamo:

La ricetta del sapone all’olio d’oliva e al cocco che avete visto è solo una delle tante possibili. La ricetta più semplice ed economica per fare il sapone a freddo (quindi con la stagionatura, come nel video) è usare solo olio d’oliva e soda caustica. Ecco, si fa così!

Io, se avessi fatto il sapone solo con olio + soda, utilizzando lo stesso olio d’oliva del video, che mi è costato 3,5 € per un litro, avrei speso MENO di 4 Euro per produrre un chilo di sapone! E quindi ogni saponetta da 100 grammi fatta in casa mi sarebbe costata solo 40 centesimi! Anzi, mi costerà, perché ci proverò a fare il sapone così! 😉

Angelo invece, si fa spesso il sapone recuperando gli oli esausti e così SPENDE QUASI NULLA, PRATICAMENTE ZERO EURO per produrlo! Ecco come recupera e impiega gli olii usati:

L’alternativa animale al grasso vegetale è invece lo strutto di maiale: era questo l’ingrediente fondamentale che i nostri nonni una volta usavano, assieme alla lisciva, per fare il sapone in casa. Ce ne parlano Angelo e Austria in quest’altro video extra:

Orbene, abbiam deciso qual sapone fare vogliam? Armiamoci allora di una calcolatrice del sapone! Quella vista nel video, che abitualmente Angelo usa, nel frattempo si è evoluta e ha cambiato aspetto, ma garantita è! Eccola qui > http://calc.mendrulandia.es/?lg=it

Ocio a rispettare precisamente le dosi consigliate e non fate come noi che per sbaglio abbiamo aggiunto più soda caustica del necessario! Avremmo dovuto fare uno sconto di soda pari al 5% invece ne abbiamo messa il 5% in più: 171 gr. anziché 154. Se rifate i conti ve ne accorgerete!

Questo piccolo eccesso di soda ci ha fatto ottenere, dopo 90 giorni di stagionatura, un sapone con un pH basico di valore 9. E’ un sapone intenso, che qualche esperto saponificatore sostiene che sia più adatto ai panni che al corpo. Ho sentito a riguardo un noto dermatologo, il quale mi ha detto che 9 è il pH di un buon sapone, sgrassante, adatto alle mani, al viso e al corpo. Certo non ci si può lavare 10 volte al giorno con un sapone così basico, ma certamente fa il suo dovere detergente!

A proposito del pH, ecco cosa sostiene ancora Terranova nell’articolo Il sapone fai da te:

“Un sapone sodico ben fatto, ben tamponato e con una formula bilanciata, non arriva mai ad essere neutro, cioè a misurare un pH 7, indice della perfetta neutralità chimica. In genere il suo pH si attesta intorno a 8,5. D’altronde, la nostra epidermide regge bene un innalzamento momentaneo del pH per poi ricreare subito la propria acidità naturale. La quasi totalità dei saponi che si vedono in giro con un pH di 5 – 5,5 non sono tecnicamente saponi, ma detergenti sintetici, ottenuti con una base lavante di Sodium Laureth Sulfate, (Sls), una sostanza schiumogena molto discussa per una serie di possibili effetti negativi sulla salute” (tratto da qui).

Ma ecco la tabella del buon pH dei detergenti pubblicata da “Il calderone alchemico” (tratta da qui):

pH saponi Calderone AlchemicoQual’è quindi il giusto pH per il sapone fai da te? Secondo me lo devi trovare te! Provate, saponate, sbagliate, rifate e otterrete il sapone che vi piace di più!

Ma avete ottenuto un sapone troppo basico e volete abbassare il pH per renderlo più acido? Angelo vi spiega come:

In pratica si grattuggia la saponetta per renderla in scaglie, poi si aggiunge l’acqua (meglio distillata): 10 parti d’acqua per una di sapone. Si aggiunge quindi al sapone liquido ottenuto una piccola quantità di una soluzione ricavata da 20 parti d’acqua e una di acido citrico. Dopo pochi istanti misurate il pH con una cartina tornasole, come questa:

cartina_tornasole

La cartina tornasole si trova a prezzo modico nei negozi specializzati in prodotti per la viticultura (e anche sul web). Invece, per misurare il pH in modo scientifico si può usare il piaccametro. Angelo usa anche il suo modo empirico: tocca con la lingua il sapone liquido e se sa di sapone e non pizzica, capisce che è buono! 😉

Ma quanto può durare il sapone fatto in casa? Ricordiamoci non ci abbiamo messo conservanti e quindi la sua durata nel tempo dipenderà dal tipo di grassi vegetali/animali che abbiamo usato e dal metodo di conservazione in casa. Il sapone del video, che ho fatto con Angelo oltre 7 mesi fa, non è irrancidito, è ancora integro. La conservazione di un sapone fai da te, come dice Angelo, è di diversi mesi:

Ben! Se siete arrivati fin qui e siete convinti a provare a farvi il sapone, ricordate che l’ultimo ingrediente, non meno importante degli altri, direi l’ingrediente fondamentale per ogni cosa è… L’AMORE. L’amore che ci mettete per fare ogni cosa è l’ingrediente unico e più importante. E come dice la preghiera del saponaio:

“Possa questo sapone lavare via la paura, quello che resterà sarà Amore!”

(tratta da qui )

E sapete sul final che vi dico?

Io quasi quasi mi (ri) faccio il sapone… 🙂

Grazie alla generosità di Angelo Saponaro e grazie a Austria “Autily” Silva, la quale ha anche tradotto il video e gli extra in spagnolo. E grazie all’amico Sandro Curatolo per aver scritto e donato il suo brano “Quasi quasi mi faccio il sapone”, liberamente ispirato a “Lo shampoo” di Giorgio Gaber (che ascoltate pigiando play qua sotto). Alla prossima, baucchi!

Angelo Campanaro, Austria "Autily" Silva e Igor Francescato con il sapone di Angelo

Angelo Campanaro, Austria “Autily Silva” e Igor Francescato

saponette olio strutto cannella Autily Silva

alcune saponette fatte da Austria: olio oliva, strutto, canella in polvere e origano

Altre info e ricette utili:

– Storia del sapone, attrezzatura, ricette, teoria e pratica della saponificazione: https://www.avventurosamente.it/xf/risorse/sapone-fatto-in-casa.59/

– Ricette di saponi autoprodotti:  http://wp.viverenaturalmente.net/sapone/

– Ricette fai da te, non solo col sapone: http://www.lasaponaria.it/argomenti/ricette-autoproduzione-e-ricette/page/2/

– Un’altra calcolatrice del sapone, Soda – O Matic: http://sapone.ilbello.com/convertitore.php

– Ancora sul pH > http://www.lasaponaria.it/il-ph-nei-cosmetici/

Infine il back stage fotografico della puntata su Flickr:
Back stage L'Angelo dei saponi / El 'Ángel' de los Jabones

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