Igor Francescato Blog

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20 ANNI DI UN ISOLA CHE NON C’E’

Vent’anni (e 4 mesi) fa, il 13 marzo 1991, nasceva “L’Isola che non c’è”. L’Isola in realtà esiste ed è un posto, nel quartiere di Colli Aniene a Roma, in cui si possono vedere i migliori film d’autore e d’essai della stagione appena trascorsa.

Fondato da Francesco Del Bove Orlandi assieme a due impavidi soci, il cineclub presenta un film alla settimana (il venerdì sera, replicato poi la domenica). Fino ad un paio d’anni fa era un vecchio proiettore ad illuminare lo schermo cinematografico nella sala da 80 poltroncine in via d’Onofrio 60. Il proiettore c’è ancora, ma manca la manodopera volontaria del baldo Andrea, che per anni ha unito “le pizze” dei film in bobinoni da 90 minuti, che poi avvolgeva e svolgeva a mano, caricandole pazientemente sul proiettore, tutti i venerdì e le domeniche della stagione del cineclub (da settembre ad aprile).

Ora, con la proiezione in digitale (a volte in full HD), è il presidente Del Bove Orlandi a proiettare. E il barbuto “Presidentissimo” (come lo chiamo scherzosamente io) oltre a scegliere i film delle 2 rassegne annuali (in autunno e in inverno), s’inventa anche rassegne monografiche sui grandi registi: Billy Wilder, Patrice Leconte, Zhang Yimou per citare le recenti, oppure ripesca i classici della storia del cinema con iniziative speciali (come “I film che raccontano il cinema” dello scorso ottobre).

E galeotto fu per me il cineclub! Infatti proprio qui, 7 anni fa, conobbi Donatella, la mia dolce metà! Mi ero trasferito da pochi mesi a Roma e seppi che all’Isola proiettavano in pellicola “Ladri di bicilette”, il capolavoro neorealista di Vittorio De Sica. Non l’avevo ancora visto e stavo studiando a scuola il neorealismo: quale occasione migliore? Andai con l’autobus. Tornai in macchina. Con Donatella…
Ma torniamo a marzo di quest’anno, alla festa per i primi 20 anni del cineclub: durante l’ultimo dei 3 giorni di festeggiamenti (che io persi per motivi di lavoro), l’Orlandi mi chiese di realizzare un corto sull’evento. Mi diede in mano la sua telecamerina nuova (con cui documentai la fine della festa, con le persone che pulivano e riordinavano la sala vuota) e poi tirò fuori la schedina su cui c’erano le riprese che aveva fatto lui nei 3 giorni precedenti e mi disse: “Fallo come vuoi” (notare l’ambiguità del termine). Ignorava però che in quella scheda ci fossero anche cose personali…

Le immagini cominciavano così: sua moglie Rosa mentre pulisce i pavimenti piegata a 90°, una passeggiata in montagna in cui l’Orlandi dà la camera alla moglie perché lo filmi, consigliandola in modo assurdo su come fare l’inquadratura, alcune sue esibizioni canore a mò di colonna sonora… Insomma, oltre ai festeggiamenti del cineclub, lì c’erano le prime riprese che il presidente avesse fatto in vita sua!Beh, fu allora che mi è venuta l’idea buona per realizzare il corto!

Ci ho messo poco più di un giorno di lavoro, a pensare e realizzare il cortometraggiOmaggio che dura 9 minuti. Sarà per l’ispirazione che mi ha dato il Presidente, ma anche perché avevo una scadenza: il giorno dopo che l’ho cominciato, per la proiezione alla rassegna estiva dell’Isola a Villavallelonga.

Ho trovato una chiave narrativa erotico-comica, ho scritto il testo interpretandolo con voce “stile filmati Luce del ventennio fascista” (in omaggio ai 20 anni del cinema), ho trovato le immagini che mancavano al racconto e ho pure cantato con Donatella la canzone finale, sulla base di “Tanti auguri a te”!

E TANTI AUGURI ISOLA CHE NON C’EEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

la locandina di un film dell’Isola che non c’è… Ah ah!
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