LA MOVIOLA CINEMATOGRAFICA

principi di funzionamento (2006, 9′)

Era lo strumento meccanico per il montaggio dei film, è stata usata dagli anni ’20 del 1900, per quasi 90 anni: senza la moviola cinematografica i film probabilmente non sarebbero come li vediamo.

E basta vedere quanto lavoro c’era solo per caricare la pellicola e vederla proiettata su questo “tavolo magico” per capire quanta manualità, quanta pazienza e quanta precisione servivano al montatore per scegliere una sola inquadratura, che diventava una delle centinaia o anche delle migliaia di inquadrature che poi, messe insieme, compongono un film. Un lavoro che si svolgeva in una saletta al buio come questa, preparato dall’assistente montatore che numerava i singoli ciak della ripresa 16 o 35 mm e li sincronizzava alla presa diretta dell’audio, che veniva registrato separatamente su pellicola ottica. E quando il montatore, vedendo e rivedendo la scena, aveva scelto il fotogramma preciso in cui fare il taglio, lì avveniva il cut fisico, che spesso era un pezzo di pellicola lungo solo pochi centimentri. Individuato il pezzo successivo di inquadratura, altro taglio e poi la giunta (spesso tramite la Pressa Catozzo) dei due pezzi di pellicola scelti. E avanti così inquadratura dopo inquadratura…fino ad arrivare ai circa 2500 metri di pellicola necessari a formare un film di 90 minuti!

Grazie al professor Franco Gillia per la disponibilità e all’Istituto CINE – TV “Roberto Rossellini” di Roma per l’ospitalità. Il video fa parte del mio documentario “IL MONTATORE” ed è contenuto negli extra del dvd.

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